Storie di Cooperative aderenti ad AGCI
Intervista al presidente Pietro Segata
a cura di Mascia Garigliano
AGCI Emilia-Romagna è orgogliosa di presentare un approfondimento su una delle realtà più significative del nostro panorama: la cooperativa sociale “Società Dolce”. Attraverso l’intervista realizzata da Mascia Garigliano per il numero di luglio della nostra rivista “Libera Cooperazione”, il Presidente Pietro Segata ripercorre la storia, i valori e le strategie che hanno reso Società Dolce un modello di riferimento a livello nazionale.
Come sottolineato dal Presidente di AGCI Emilia-Romagna, Emanuele Monaci, “Società Dolce” si colloca “tra le prime dieci cooperative sociali in Italia” , rappresentando un modello imprenditoriale che “coniuga creatività e cambiamento per rispondere ai bisogni emergenti della comunità”.
Le Radici di un Sogno: Da Proudhon a Oggi
La cooperativa nasce nel 1988 da un’idea di Pietro Segata e di un gruppo di amici. L’obiettivo era tanto semplice quanto ambizioso: promuovere l’occupazione giovanile e realizzare il sogno di una società più giusta e solidale. Il nome stesso, “Società Dolce”, è un omaggio al filosofo Pierre-Joseph Proudhon e alla sua visione di un sistema economico basato su autogestione, mutualismo e assenza di sfruttamento, un’idea di società aperta e inclusiva che ancora oggi ne guida le azioni.
I Numeri di un Successo: Il Bilancio 2024
La solidità di questa visione è confermata dai numeri. Nel 2024, Società Dolce ha raggiunto un fatturato annuo di 127 milioni di euro, con una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. La cooperativa dà lavoro a 3.777 persone, per l’83% donne, a cui si aggiungono circa 500 collaboratori. Dati che non rappresentano solo un traguardo economico, ma il risultato di un impegno costante nei servizi alla persona: dall’infanzia agli anziani, dalla disabilità all’accoglienza e ai servizi sanitari.
Le Persone al Centro: Lavoro, Cura e Futuro
Il 2024 è stato un anno complesso, segnato dalla fine dei sostegni post-pandemici e da un significativo rinnovo contrattuale per i lavoratori della cooperazione sociale. Di fronte a queste sfide, Società Dolce ha fatto scelte coraggiose, investendo circa 5 milioni di euro per migliorare le condizioni dei propri lavoratori e lavoratrici. Tra le novità introdotte figurano la quattordicesima, il raddoppio del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa e un adeguamento retributivo di circa il 12%.
Un investimento che si affianca a quello sulla formazione, con 55.870 ore retribuite e quasi 10.000 ore di diritto allo studio concesse nel 2024, per rendere sempre più attrattive le professioni di cura.
Una Visione per il Futuro: Sfide e Prospettive
Per il Presidente Segata, “cooperare è un progetto politico imprenditoriale“. Oggi, la sfida principale è passare da un welfare-mix a un welfare comunitario, in cui il Terzo Settore agisce in modo sussidiario laddove il pubblico non arriva. Questo significa, secondo Segata, lavorare non solo sull’offerta di servizi, ma soprattutto sulla domanda, in un contesto sociale che vede il ceto medio in crescente difficoltà.
La storia più bella, racconta il Presidente, è quella dei soci che, una volta in pensione, chiedono di poter mantenere il loro legame con la cooperativa. Una testimonianza che racchiude l’essenza di questa straordinaria realtà: “Siamo e restiamo una grande famiglia”.
Per la lettura integrale dell’intervista con tanti altri spunti interessanti, scarica l’editoriale di AGCI “Libera Cooperazione” : clicca QUI
A presto, con tante altre Storie di grandi e virtuose cooperative.