Presso la sala Congressi del Sydney Hotel, a Bologna, Venerdì 22 Novembre, una giornata dedicata ai lavori congressuali e al convegno focalizzato su “La cooperazione per il futuro del territorio” alla presenza di rappresentati istituzionali, cooperative e dirigenti AGCI
“Innovare, connettere, crescere”. Non è un semplice slogan ma un vero e proprio credo, un programma strategico per il futuro, con cui Agci Emilia-Romagna ha voluto dare il via al 16 esimo congresso che si è svolto a Bologna, venerdì 22 Novembre, e che ha ospitato, oltre all’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla, anche il neo eletto Presidente della Regione, Michele De Pascale. La sua prima uscita pubblica che non è passata inosservata agli occhi della stampa dedicandogli infatti, un servizio giornalistico su Rai3.
“Celebriamo questo congresso in un momento di grandi cambiamenti per la nostra società e sono tutti fatti a cui la cooperazione non può restare indifferente”. Ha esordito così l’uscente Presidente di AGCI Emilia-Romagna, Massimo Mota che ha continuato: “Dal clima alla demografia, dell’emigrazione alle diseguaglianze sociali fino alla sanità e al sistema di welfare su cui facciamo conto ogni giorno, probabilmente l’occidente stesso sta vivendo anche un cambiamento che riguarda il concetto di democrazia e di partecipazione. Segni di cambiamento che incideranno profondamente sulle nostre vite. Cambia il quadro di riferimento, cambiano anche i mezzi tecnologici, ma ciò che non subisce mutamento sono i rischi di esclusione e di aumento della fragilità sociale che ogni cambiamento porta con sé. La cooperazione non è esente da questo rischio, anche se ha sempre saputo dare risposte positive e contribuito ad offrire soluzioni che attraverso meccanismi di solidarietà e mutualità, hanno saputo difendere le fasce più deboli”.
Nella regione Emilia-Romagna il movimento cooperativo è stato e continua ed essere una delle forze propulsive del benessere sociale e collettivo. Con oltre 234.000 addetti e un fatturato che incide per il 29% sull’intero comparto nazionale, le cooperative di questa terra non sono semplicemente imprese: rappresentano una comunità che mette al centro le persone, senza lasciare indietro nessuno e creando sviluppo economico, coesione sociale e nuove opportunità.
Basti pensare che nel comparto del sociale e dei servizi alla persona gli addetti che lavorano nelle cooperative raggiungono il 37% degli occupati dell’intero settore, nella logistica la quota è del 30%. Nel 2023 la cooperazione dell’Emilia-Romagna ha realizzato un fatturato pari a 41 miliardi. Anche se c’è un dato allarmante che riguarda la nascita delle cooperative: nel 2012 ogni mille cooperative attive ne aprivano 84, oggi ne aprono solo 25 evidenziando il fatto che siamo di fronte a una crisi del modello cooperativo.
Di questo e altro si è dibattuto durante il convegno dell’Associazione emiliano romagnola, moderato da Renato Lelli, Vicepresidente regionale e membro della presidenza nazionale AGCI, che ha visto interessanti spunti e riflessioni come quelli di Guido Caselli, Vicesegretario Generale Union-Camere dell’Emilia-Romagna, di Giovanni Schiavone, Presidente nazionale di AGCI, del Vicepresidente di Legacoop Emilia-Romagna e del direttore di Confcooperative Emilia-Romagna.
Michele De Pascale, Presidente dell’Emilia-Romagna ha ringraziato per l’invito ricevuto e ha rinnovato il proprio impegno e volontà a mantenere un rapporto di dialogo e confronto col mondo delle imprese e della cooperazione in una regione dove da sempre regna sovrana, contribuendo concretamente alla crescita socioeconomica del Paese.
“Tante sfide dobbiamo affrontare in questo contesto globale e nazionale caratterizzato da instabilità geopolitica, cambiamenti climatici e transizioni epocali, come quelle digitale, ecologica e demografica”. Queste le parole pronunciate dal neo eletto Emanuele Monaci che prenderà le redini della presidenza di AGCI Emilia-Romagna.
E poi ancora crisi demografica, difficoltà di reperire forza lavoro. Calo della natalità, invecchiamento della popolazione, immigrazione. “Tutti fenomeni – ha continuato il Presidente Monaci – che stanno modificando il tessuto sociale ed economico regionale, richiedendo risposte innovative e coraggiose, con una ridefinizione del welfare socio assistenziale. La cooperazione è un modello unico, capace di generare valore economico e sociale per la comunità. Il suo compito è quello di supportare la politica nel leggere i cambiamenti in atto e nel progettare, con lungimiranza, la società di domani. Il nostro contributo consiste nel mettere a disposizione valori, competenze ed esperienza per orientare le scelte politiche e rispondere ai bisogni emergenti della società”.
Link al servizio del TGR
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