I rappresentanti delle Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali di Forlì-Cesena – AGCI EMILIA ROMAGNA – ANCE FORLI’- CESENA – CNA FORLI’-CESENA – CONFCOOPERATIVE ROMAGNA – CONFARTIGIANATO CESENA – CONFARTIGIANATO FORLI’ – LEGACOOP ROMAGNA – FENEAL-UIL Forlì-Cesena – FILCA-CISL Romagna – FILLEA-CGIL Forlì-Cesena, proseguendo il confronto con le istituzioni locali, soni stati ricevuti dal Presidente della Provincia Forlì-Cesena Enzo Lattuca al quale hanno espresso forte preoccupazione riguardo la problematica dei crediti incagliati superbonus 110% emersa dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 16 febbraio, che interrompe improvvisamente ed inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia.
“La sottovalutazione di questo problema – dichiarano le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali di Forlì-Cesena – rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia.
Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli. La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi.
A tal fine, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo.
Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure.
Il decreto approvato interviene anche sul blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione non ancora avviati alla data del 17 febbraio.
Per tutte queste ragioni abbiamo chiesto al Presidente della Provincia un suo tempestivo intervento affinchè possa rappresentare al governo e a tutti i livelli istituzionali, la grave situazione che incombe sull’intero comparto edile per gli effetti che il Decreto Legge 11 2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni.”
“Ringrazio i rappresentanti delle Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali di Forlì-Cesena – commenta Enzo Lattuca Presidente della Provincia – per l’incontro di oggi in cui abbiamo avuto modo di riflettere sulle conseguenze del decreto-legge, in discussione in questi giorni in parlamento per la conversione, sul nostro territorio in termini di cantieri che si fermano, difficoltà delle famiglie, 400 addetti dell’edilizia che rischiano il posto di lavoro. Sarà mia cura sollecitare i colleghi Presidenti di Anci e UPI ad una interlocuzione con il Governo per trovare una soluzione sui crediti incagliati.
Il Governo non può ignorare questo problema, deve necessariamente farsi carico di una soluzione se si vuole evitare un disastro economico e sociale fatto di aziende che saltano e lavoratori e famiglie senza lavoro e casa.”