Dal terzo trimestre del 2008 il quadro macroeconomico mondiale si è profondamente modificato, procedendo lungo un percorso di graduale deterioramento che ha portato ad una profonda crisi economica le cui conseguenze sul mercato del lavoro sono tuttora difficili da decifrare.
Per contrastare gli effetti negativi ed i danni economici e sociali provocati dalla recessione, in Italia governo e regioni sono intervenute estendendo temporaneamente il livello di copertura degli strumenti esistenti. Per ottenere questo è stato utilizzato lo strumento degli ammortizzatori in deroga, che ha permesso a persone non tutelate di ricevere un indennizzo.
Ma è ormai chiaro che lavorare in rete è l’unica modalità per emergere rapidamente dalla crisi che attanaglia il mercato del lavoro. Azioni portate avanti singolarmente, anche da attori istituzionali, non risulterebbero efficaci. L’ostacolo, che si può riscontrare come maggiore intralcio alla cooperazione, risulta essere la mancanza di chiarezza su quali siano le responsabilità che ognuno deve assumere. Anche se in maniera diversa, individui, imprese, istituzioni nazionali ed europee devono farsi carico di oneri:
- i singoli, adottando atteggiamenti proattivi volti allo sviluppo di nuove competenze, all’autoimprenditorialità, alla ricerca attiva del lavoro intesa come analisi obiettiva dei contesti socioeconomici di residenza
- le imprese, adottando una nuova visione della propria responsabilità sociale che non si fermi al momento della cessazione del rapporto lavorativo ma che continui sino al ricollocamento del licenziato
- la Comunità europea, creando un quadro legale comune con leggi a supporto dei lavoratori in transizione che ne garantiscano i diritti.
Compendio del progetto “La cooperazione come risposta alle crisi aziendali”